Socialità, socializzazione e socievolezza: facciamo chiarezza insieme sulle tre S del gatto.
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■ Il gatto è un animale dalla Socialità non obbligata: questo però non significa che non sappia stabilire delle relazioni molto profonde con le persone da lui scelte e che non tragga un’enorme gratificazione affettiva da esse.⠀
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■ Un gatto Socializzato è un gatto che, all’interno di un periodo specifico, ovvero entro le sue prime otto settimane di vita, è entrato in contatto con l’essere umano in modo positivo. Se questo non è avvenuto in questo lasso di tempo sarà estremamente complicato per lui mostrare confidenza e fiducia negli esseri umani per tutto il resto della sua vita. ⠀
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■ Infine la Socievolezza del gatto è un tratto di personalità (e non è sinonimo di socializzato). Non tutti i gatti socializzati infatti presentano lo stesso livello di socievolezza. Ad esempio non a tutti i gatti piace essere presi in braccio o sono ugualmente predisposti al contatto fisico e alle coccole. ⠀
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Come vi dicevo è una questione di indole, di temperamento ed è fondamentale rispettare sempre questa loro propensione, non forzando mai il loro sentire.⠀
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Eppure i gatti timidi, riservati, restii al contatto fisico, vengono spesso considerati anaffettivi o irriconoscenti.⠀
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E invece…⠀
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Invece, come accade per le persone timide, al loro interno c’è una ricchissima vita emotiva tutta da scoprire. Fatta di sfumature, di significative sottigliezze e di un affetto centellinato, prezioso e mai scontato.⠀
I gatti schivi ti insegnano che si può amare da matti anche nella distanza.⠀
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Gattari e voi cosa ne pensate? Avete mai avuto un gatto che non amava molto le smancerie? ⠀
La mia gattina è appunto restia alle smancerie ma a volte mostra palesemente di volere le coccole che durano il tempo che stabilisce lei, mai troppo. Eppure è riuscita a stabilire un contatto con tutti i membri della famiglia. Si fa rispettare e noi l’amiamo esageratamente!