Oggi volevo condividere con voi alcuni motivi per cui, personalmente, sono contraria all’usa del guinzaglio nel gatto.
- Una delle cose che maggiormente caratterizza il gatto è la sua autonomia di scelta. Per il gatto essa è talmente fondamentale da essere una pilastro portante della sua identità. Un gatto al guinzaglio ha un’autonomia di libertà (di movimento e decisionale) estremamente ridotta.
- La passeggiata di un gatto non è lineare, come quella che avviene inevitabilmente attraverso un guinzaglio. Come vi dico spesso un gatto non è un cane e vive il territorio in maniera molto diversa. Cammina, si ferma, cammina, si sedie, si accuccia, si alza, annusa, salta oltre una siepe, torna indietro, si ferma. Tutte cose inibite o impedite dall’uso di una pettorina e di un guinzaglio
- La decisione di mettere il guinzaglio al gatto parla più del nostro bisogno di controllo che della conoscenza dell’etologia di questo animale. Il guinzaglio è frutto di un compromesso che imponiamo al nostro gatto: “ti faccio uscire ma ti tengo con me”. Del gatto sosteniamo sempre che amiamo il suo essere un animale libero, però poi gli mettiamo il guinzaglio.
A questo punto voi farete giustamente notare che sui social si vedono tanti gatti al guinzaglio che girano felici il mondo con il loro padroni.
Ma i gatti che amano la vita nomade, specialmente se attaccati ad un guinzaglio, sono una netta minoranza. Se incappiamo in una di queste rarità, in questi gatti viaggiatori, ben vengano viaggi e avventure con o senza guinzaglio.
Ma i gatti viaggiatori sono una rarità, una netta minoranza. La etra-grande maggioranza dei gatti sono animali stanziali, che amano perlustrare il loro territorio in maniera autonoma e libera.
Il segreto dunque è sempre quello. Impariamo ad osservare e a capire davvero il nostro gatto: partendo da conoscenze di etologia di base per poi arrivare nella specificità del soggetto.
E voi cosa ne pensate? Se avete voglia di approfondire l’argomento vi aspetto anche su Instagram!