Parlando del mio Chicco con una ragazza qualche giorno fa mi ha confidato: “sai anche io ho un cuore volato“.
Cuore-Volato.
Quelle parole mi sono rimaste in testa.
Perchè in fondo è vero, quando si deve dire addio al proprio gatto, è un pezzo del nostro cuore che se ne va.
Io ho deciso di piantare un albero in memoria del mio Chicco: il suo albero si trova in Kenya (e precisamente le sue coordinate geografiche sono Latitudine 00° 40’55.200” S e Longitudine 34° 46’51.600” E). Chissà se un giorno lo andrò mai a trovare. Per ora mi basta sapere che c’è.
E’ un albero di Guava, molto coltivato nei paesi tropicali. Produce bellissimi fiori bianchi, grandi e profumati e succosissimi frutti che vengono consumati sia freschi che sotto forma di succhi, nettari e confetture. È quindi un ottimo sostegno per l’economia rurale e per la sicurezza alimentare della popolazione locale.
L’albero della Guava è il simbolo della Bellezza, quella che tu Chicco, hai portato nella mia vita, durante quei mesi che siamo stati insieme.
Piantare qualcosa (un albero, una pianta) è un’azione che, secondo la letteratura scientifica, aiuta moltissimo le persone ad elaborare un lutto.
E’ anche un gesto che sa di poesia. Un albero infatti, una volta piantato, sopravviverà più a lungo di noi. E’ un lascito al mondo e alla comunità, una traccia che sopravvive al tempo.
O semplicemente può essere un gesto che ci fa sentire ancora vicino ai nostri cuori volati, come è successo a me.
Ciao Chicco. Volevo dirti che ovunque tu sia io ti sento sempre. Qui.
(Acquistare un albero e dedicarlo al proprio animale lo si può fare clikkando qui, attraverso il progetto La Foresta degli Animali.)
Bellissima idea
grazie Catia!
Ciao. Si può ancora fare questo? Piantare un albero in memoria dei mici?