Cosa significa vivere con un gatto? Domanda banale? no, non credo.
Perchè vivere con un gatto è molto di più che cambiargli la lettiera, riempirgli una ciotola e giocarci dieci minuti la sera quando rientriamo dal lavoro.
Eppure molte persone si fermano qui, al benessere “di base”, che riguarda principalmente parametri fisici come salute, sazietà, riparo dalle intemperie. Condizioni importante per carità, ma non sufficienti.
Lo aveva analizzato anche Maslow, nella sua piramide dei bisogni: l’autorealizzazione umana, e quindi anche la sua felicità, viene raggiunta attraverso la soddisfazione di alcuni bisogni di base, ma non si limita a quelli, bensì si compie attraverso la realizzazione anche di altri bisogni più “alti” come la socializzazione, il senso di appartenenza, la creatività…
Per i gatti possiamo pensare ad una cosa simile. Oltre ai bisogni di base occorre soddisfare i bisogni di specie, altrettanti importanti per garantirgli una vita felice e degna di essere vissuta.
Per il gatto c’è sicuramente il bisogno alla predazione (o un surrugato ad esso attraverso il gioco), all’esplorazione, alla marcatura del territorio e alla verticalizzazione.
Solo con la soddisfazione di tutti questi bisogni o motivazioni possiamo parlare di condizioni di benessere del gatto a 360 gradi.
Quindi, tornando alla nostra domanda di partenza, cosa significa vivere con un gatto?
Potremmo vederla così: vivere con un gatto significa impegnarci in una Relazione ricca di sfumature e ad offrirgli un ambiente alla sua altezza tanto che abbia voglia di tornarci qualora potesse uscire e di vivere felicemente qualora non abbia scelta.
Che ne pensate Gattari?
Ne ho tre mici e confermo: è così! Fortunatamente vivono con me in campagna ed escono, entrano, come e quando vogliono…Tranne di notte, quando per dormire preferiscono dividere i letti con gli amici umani
Premetto che ho appena scoperto “Amici di Chicco” grazie al libro “E’ solo un gatto”.
ho sempre pensato che avere un amico gatto in casa con giardino come me voleva dire proprio sapere fin dall’inizio che lui o lei avrebbe scelto se tornare o semplicemente dare “sbirciatine” oltre il giardino. Sta a noi imparare a rispettare la loro natura. I nostri primi due splendidi gatti Muffy e Mirtilla hanno condiviso con noi 18 e 19 anni. Muffy il guerriero della notte, Mirtilla con due vite: la sera e la notte con noi, il giorno in uno ufficio grafico semplicemente condividevamo le sue coccole! ci siamo adattati. quando è arrivato il momento fatidico Muffy dopo un lunghissimo momento di fusa e coccole (proprio inusuali per lui) è sparito.Cercato per giorni, settimane … Mi è stato detto che è andato a morire lontano… Mirtilla dopo pochi mesi che Muffy era volato via invece, è tornata e rimasta fissa da noi aspettando il suo momento. Anche questo è vivere a 360° la loro natura e le loro scelte.
il 12 novembre la nostra piccola splendida principessa Molly , dopo ben 17 anni vissuti con noi (arrivata dopo Muffy e Mirtilla) di cui 15 in splendida forma, e dopo un estenuante e dolorosa malattia dove tutti noi, lei per prima, abbiamo combattuto come leoni, è stata addormentata per sempre.
Scelta dolorosa…. La nostra splendida principessina ci ha fatto conoscere un altro modo di essere gatti. Anche lei tolta dalla strada, pur avendone la possibilità, a parte alcune visite al giardino confinante allungate fino al cortile del palazzo, ha sempre, sempre scelto di restare e condividere con noi tutto: prede (gechi, uccellini, lucertole….), l’estasi che provava quando rimaneva incantata a guardare le farfalle che volavano in giardino!
Quindi 3 gatti, ognuno con il suo carattere e necessità. Non si sa prima di viverci assieme cosa accadrà, sicuramente ci sorprenderanno sempre!
Chi si avvicina all’idea di adottare (o essere adottato) da uno o più di questi magici esserini, dovrebbe lasciarsi andare con rispetto e responsabilità….
Vi assicuro sarà un avventura meravigliosa.