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Molte persone pensano che se due gatti che vivono insieme non si azzuffano significa automaticamente che si piacciono e che la loro convivenza sia pacifica e appagante.

Purtroppo non è così: come vi ho sempre detto la socialità del gatto è molto più complessa e ricca di sfumature di quanto si possa credere.

I gatti infatti anche quando sono in aperto conflitto solo come ultimissima risorsa utilizzano l’aggressività. Le lotte tra gatti infatti sono molto rare. Molto più comuni invece sono le antipatie silenziose.

Diciamo dunque che i gatti sono più tipi da guerra fredda e non da scontro aperto. Sono dei fini strateghi, dei calcolatori, non dei guerrieri.

Cosa fanno dunque due gatti che si odiano?

Insospettabilmente la prima strategia che utilizzano quasi ogni giorno è IGNORARSI.

Un’altra strategia di conflitto silenziosa è quella piazzarsi in posizioni strategiche, solitamente di luoghi chiave o di passaggio in modo da impedire il transito all’altro gatto. Queste strategie, quando sono frequentemente ripetute e non riconosciute dai proprietari possono sfociare in veri e propri meccanismi di MOBBING nei confronti di un gatto su un altro.

Infine un’altra strategia è L’ALTERNANZA DELLE RISORSE. I gatti che non si amano raramente avranno piacere nel condividere la stessa ciotola, la stessa cuccia o la stessa lettiera. Ecco perchè è fondamentale nelle case multigatto avere un esubero di risorse. Come sapete (perchè ve l’avrò ripetuto un migliaio di volte) la regola è quella del numero di gatti +1.

Invece come è possibile capire se c’è un reale feeling tra due o più gatti che vivono insieme?

Sicuramente il dormire insieme è un atto di libera scelta che indica vicinanza non solo fisica, ma anche affiliativa. Cosi come leccarsi auto-vicendevolmente (meccanismo che viene chiamato allogrooming). L’attività di toilettatura infatti ai gatti non serve solo per la pulizia del proprio corpo ma è anche un’azione dal significato sociale, utilizzata per mostrare affetto e per rinsaldare legami tra simili.

 

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