Giugno segna ufficialmente l’inizio dell’estate meteorologica. Anche per questo motivo non potevamo non cominciare ad affrontare l’argomento VACANZE. ⠀
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Vorrei iniziare da una premessa importante, un pregiudizio molto comune e molto pericoloso, perché lastricato da buone intenzioni, che sento dire spessissimo.⠀
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“Il mio gatto è un membro della famiglia quindi viene sempre con noi, anche in vacanza.”⠀
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Ma il gatto, anche se ovviamente fa parte a pieno titolo del nostro nucleo familiare non è un cane, e nemmeno un figlio.⠀
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Il rischio, dietro questo ragionamento così apparentemente colmo di amore, è di perderci per strada quello che maggiormente conta: ovvero COSA E’ MEGLIO PER IL GATTO.⠀
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Perché il gatto si sa, è un animale fortemente territoriale e stanziale.⠀
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Cambiare ambiente per lui significa perdere tutti i suoi punti di riferimento: una delle esperienze più stressanti a cui possiamo sottoporre un gatto.⠀
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Non per tutti i gatti è uguale, ovviamente. Alcuni sono stati abituati fin da piccoli, altri sono più tolleranti verso questa forma di stress.⠀
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Ma il punto è che ogni spostamento va sempre valutato di volta in volta e di gatto in gatto. ⠀
Perché i gatti che amano viaggiare sono l’eccezione non la regola. ⠀
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Come decidere dunque se portarli con noi in viaggio oppure valutare altre opzioni? ⠀
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Vediamo insieme alcune variabili da considerare:⠀
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■ la durata e a la tipologia dello spostamento. Viaggi in macchina molto lunghi, viaggi in areo, treno o traghetto sarebbero da evitare.⠀
■ la durata della vacanza: per spostamenti inferiori ai 15 giorni in teoria sarebbe meglio non spostare il gatto.⠀
■ la tipologia della destinazione, accertandosi che sia adatta ad accogliere il nostro amico e che sia a misura di gatto.⠀
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Queste le indicazioni generali.⠀
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Ma, come vi ho già detto, OGNI GATTO E’ UN MONDO A SE’.⠀
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L’unica vera regola da tenere sempre a mente è dunque conoscere il proprio gatto e valutare dal suo punto di vista se quello spostamento è la cosa migliore per LUI.

Buone vacanze Gattari.