Quante volte al giorno è giusto dare da mangiare ai gatti?
una? due? E con quelli che te lo chiedono mille volte al giorno? che fare? Vediamo di capirci qualcosa, analizzando le principali abitudini di noi gattari.
1-2 volte al giorno
Molte persone hanno abituato il proprio gatto ad una singola erogazione giornaliera, o più frequentemente due, solitamente la mattina e la sera. Oltre al fatto che è una metodologia scarsamente aderente alle caratteristiche etologiche del gatto (e dopo vi spiego perchè) è un metodo che vi sconsiglio caldamente, anche perchè si corre il rischio che il gatto, affamato dopo 12 ore di digiuno, tenda ad esagerare con l’ingestione di cibo e poi a vomitarla.
h24
Questa modalità viene implicitamente scelta da tutti coloro che decidono di utilizzare un dispenser di croccantini. Facendo così, si evita di dover essere necessariamente presenti per il momento del pasto e lascia al gatto la possibilità di autogestirsi il cibo, anche durante la notte.
A richiesta.
In pratica si apre la scatoletta quando il gatto lo chiede. Potrebbe sembrare la via migliore e più “naturale” in realtà nasconde molte insidie, non ultima quella di scambiare le richieste di attenzioni con richiesta di cibo. I gatti che vivono in appartamento infatti possono utilizzare il cibo come svago o come reclamo di attenzioni da parte dell’umano che, se non riesca a interpretare correttamente i segnali rischia sostanzialmente di iperalimentare un gatto annoiato.
Il gatto in natura.
Il gatto in natura è un predatore, specializzato nella cattura delle piccole prede (topolini, uccellini, lucertole etc). All’interno dell’arco di una giornata un gatto riesce mediamente a trovare e a mangiare 12-15 topini.
Insomma in natura il gatto mangia poco e spesso: le sue esigenze etologiche sono dunque quanto di più distante ci può essere dal lauto pranzo erogato 1 o 2 volte al giorno.
Dunque, come cercare di riproporre il modello naturale anche nella vita domestica? un buon compromesso, a mio avviso, potrebbe essere quello del dispenser sempre a disposizione con l’aggiunta, a richiesta del gatto, di piccole razioni di cibo umido date più volte al giorno.
In questo modo garantiamo i piccoli pasti frequenti, evitiamo che il gatto viva lo stress che quando è da solo non può mangiare e soprattutto non ci priviamo del momento condiviso dell’ “apertura della scatoletta”, che crea legame e fiducia tra il gatto e il suo umano di riferimento.
Ovviamente tutto ciò è possibile solo per i gatti che sono capaci di autoregolazione: alcuni gatti infatti tendono ad abbuffarsi ed in questo caso il dispenser aperto h-24 non può andare bene.
Ovviamente qualsiasi sia la modalità scelta occorre sempre fare attenzione alle dosi di cibo giornaliere….
Gattari ditemi, e voi come vi siete organizzati?
Io ho la fortuna di lavorare da casa e quindi di essere sempre con il mio micio e di poter gestire la sua pappa. Essendo lui un divoratore seriale, mangerebbe a qualunque ora. Io invece ho adottato la tecnica di dargli da mangiare 4 volte al giorno, due umido e due crocche. Alle 8.00, alle 12.00, 18.00 e 22.00. Direi un buon compromesso. Che dici?
Io ho eliminato il cibo secco per i problemi renali. Do’ solo cibo umido tre volte al giorno.