E’ estate e puntualmente, come ogni anno, si ripropone il triste problema dell’abbandono degli animali da compagnia. Dopo anni di campagne pubblicitarie, dopo che la legge ha sancito questo gesto come reato, dopo tanto parlare su questo argomento, ogni estate ci ritroviamo pressochè al solito punto di partenza. Migliaia di famiglie, ogni anno, abbandonano i loro amici a quattro zampe e non dimentichiamoci che circa l’80% di essi è destinato alla morte, per incidente stradale, per stenti, oppure il loro destino è quello di una vita passata dietro le sbarre di un rifugio. A questo punto credo che il fenomeno meriti una riflessione in più. Se anno dopo anno la storia si ripete domandiamoci le vere motivazioni che spingono una persona ad abbandonare un’esistenza che fino al giorno prima ha vissuto con lui. E’ davvero solo colpa delle vacanze? E’ davvero solo colpa dell’ignoranza? Oppure magari è l’incapacità nel provare empatia una delle principali cause degli abbandoni degli animali? me lo domando come psicologa, e per questo mi perdonerete. Però non credo sia una teoria da scartare. L’empatia è quella capacità (più o meno sviluppata) che ognuno di noi ha del comprendere il “sentire” altrui, di riuscire a immedesimarsi in quello che sta provando l’altro. Riuscite dunque a immaginare cosa può provare il vostro gatto che improvvisamente, dopo aver vissuto con delle persone in una casa con una cuccia e una ciotola di cibo, si ritrova solo, sul ciglio di un’autostrada? riuscite a sentirlo? se la risposta è si, non credo che farete subire mai una simile esperienza ad un essere vivente. Ma se la risposta fosse no? allora magari un simile comportamento sarebbe più probabile. Ed ecco perchè i cartelloni pubblicitari strappalacrime non hanno una grande utilità. Forse prestare più attenzione a questo concetto potrebbe essere utile. In fondo è stato osservato che il maltrattamento degli animali perpetrato da parte di bambini è indice di una scarsa capacità empatica ed è un precursore di atti di violenza anche nei confronti di altri esseri umani. Ma la capacità di provare empatia non è prerogativa solo di noi umani: recenti studi della Compassion In World Farming sembrano dimostrare che anche le galline siano capaci di percepire i sentimenti degli altri. Ma questo è un altro capitolo, un’altra storia, un’altro spunto su cui riflettere….la prossima volta magari.
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