Decidere di adottare un gatto non è cosa semplice. I dubbi sono molti…sarò in grado? Mi legherà troppo? Sarà troppo impegnativo? Queste sono sovente le domande più frequenti, ma non dovrebbero essere le uniche visto che ci stiamo accingendo ad iniziare un rapporto con un animale che potrebbe durare due decenni
Innanzi tutto dobbiamo chiederci se possiamo permetterci (economicamente ed emotivamente) un gatto. Infatti mantenere bene un animale (e questo è un suo diritto ed un vostro dovere) ha un costo, che non riguarda solo le spese per il cibo, ma dobbiamo mettere in conto anche le spese veterinarie, le spese per i giochi, quelle per i trattamenti antiparassitari ed altre ancora.
Dobbiamo poi chiederci se viivamo in un ambiente adatto ai gatti, sufficientemente spazioso e non pericoloso (ad esempio, piccoli monolocali oppure case che hanno facile accesso a strade ad alto scorrimento non risultano adatte).
Un’altra domanda importantissima è: dove lo lascerò quando andrò in vacanza? E’ una domanda a cui occorre sapersi dare una risposta, onde evitare quel fenomeno deprecabile degli abbandoni nei mesi estivi. Le soluzioni possono essere molte, dalla pensione per gatti, al reclutamento di un cat sitter (una persona che viene tutti i giorni a casa vostra quando siete in vacanza per nutrire ed avere cura del vostro animale), all’affidarlo ad un vostro parente/amico, al decidere di portarlo con voi (ovviamente dipende dalla destinazione e dal tipo di alloggio).
Infine dovremo chiederci che cosa sappiamo del gatto come specie, questo perchè molte persone non si pongono mai il problema di informarsi adeguatamente sulle esigenze e sulle caratteristiche peculiari di questo animale, mentre alcune cose risultano fondamentali per una buona convivenza uomo-gatto. Anche perchè molti scelgono di adottare questo animale perchè meno impegnativo del cane: questo è vero solo in parte, perchè non doverlo portare fuori più volte a fare i bisogni non significa che anch’esso non abbia bisogno di energie e attenzioni da parte nostra. Quello che dobbiamo sempre ricordarci è che gli animali non sono dei soprammobili e che devono essere seguiti in tutte le fasi della loro vita.
Ma le domande non sono terminate…dove andare a prendere il nostro futuro amico? Comprarlo in un negozio? In un allevamento? Rispondere ad uno dei tanti annunci che si trovano in giro?
Oppure un’altra opzione, troppo spesso sottovalutata E scartata a priori, il gattile.
Anzi molto spesso le persone non sanno nemmeno cosa sia un gattile né tantomeno dove essi si trovino.
Cominciamo a dire che il gattile è un rifugio per gatti abbandonati proprio come il canile per i cani. A Firenze ne esistono due, uno a Sesto Fiorentino ed uno a Bagno a Ripoli..
In tutti i gattili ci sono “ospiti” fissi e “ospiti” stagionali. Quest’ultimi sono le cucciolate di gattini che da aprile a dicembre arrivano a questi rifugi perchè abbandonate o trovate in mezzo alla strada. Senza cure mediche, vaccinazioni, attenzioni e cibo questi micetti avrebbero poche speranze di vita. Gli ospiti fissi invece sono i gatti adulti o anziani o menomati, quelli per cui le adozioni sono più difficili da trovare e sono quelli che soggiornano più a lungo ( a volte fino alla morte ) nei recinti dei gattili.
Questo accade perchè la maggior parte delle persone che si rivolgono ai gattili sono alla ricerca dei cuccioli, mentre non prendono in considerazione l’idea di adottare un gatto adulto. Questo atteggiamento in molti casi deriva da una serie di pregiudizi: innanzi tutto l’idea che il gattino piccolo non è ancora traumatizzato e che ce lo possiamo tirare su come meglio ci aggrada.
Volevo invece spezzare una lancia in favore dell’adozione al gattile dei gatti adulti. I gatti adulti raramente vengono adottati e sono destinati ad una triste vita solitaria. Eppure anche loro si abituano facilmente ad una nuova casa e a nuove esigenze. Anzi, molti dei gatti presenti nei gattile vengono già da situazioni casalinghe, basti pensare ai numerosi gatti di persone anziane che sono morte o che sono dovute andare in casa di riposo e che vengono portati al gattile.
E poi non ci dobbiamo illudere perche anche i gattini piccoli non sono totalmente “plasmabili”, anche loro hanno una loro personalità, un loro temperamento genetico e anche averli presi da piccoli non modifica alcuni loro aspetti.
Adottare un gatto adulto, in questo senso, presenta un innegabile vantaggio ovvero quello di sapere già com’è il suo carattere potendo conseguentemente scegliere il gatto che secondo noi è più adatto alle nostre esigenze. In aggiunta a ciò non dobbiamo dimenticare che il gatto adulto è molto più tranquillo, difficilmente arreca danni alla casa o alla tappezzeria ed è molto adatto alle persone non più giovanissime o a quelle che lavorano e che trascorrono parte della giornata fuori casa.
Inoltre il gatto adulto adottato ti offrirà una riconoscenza e una devozione che forse i più piccoli non sono in grado di ricambiare. L’importante è farsi consigliare dai volontari delle strutture dove si va a prendere il gatto, che vi sapranno indicare gli animali che per le loro caratteristiche meglio si conciliano con la vostra situazione.
Una volta presa questa decisione e una volta adottato il vostro gatto c’è da considerare un periodo di ambientamento in cui il gatto avrà bisogno del suo tempo per abituarsi ai suoi nuovi amici a due zampe, alle loro abitudine ed anche alla loro casa. Per il gatto questo è momento di stress ma è una condizione normale e transitoria ed anche in questo caso ci si possiamo fare aiutare dai volontari che ce li hanno affidati.
Vivere con un animale è una delle esperienze più piacevoli, divertenti e appaganti della nostra vita ma è come avrete capito è anche molto impegnativo. Per questo motivo non regalate mai animali per compleanni, anniversari, feste comandate: decidere di prendere un animale è una scelta importante che non va fatta a cuor leggero; è per la vita, è per sempre “nella buona e nella cattiva sorte” perchè quel micetto tanto grazioso e divertente un giorno avrò bisogno di cure, invecchierà, avrà necessità che qualcuno si prenda cura di lui.
Però vi assicuro che quel “prendersi cura” vi arricchirà e vi infonderà un tale affetto interiore che non potrete più fare a meno di lui.
Se poi non avete la possibilità di adottare un gatto ci sono comunque altri modi per aiutare i nostri amici animali: infatti i gattili hanno costantemente bisogno di cibo, medicine e altri oggi utili per la pulizia degli ambienti o per vendere nei mercatini che finanziano la struttura. Oppure potete donare un po’ del vostro tempo e dedicarvi al volontariato. In questi luoghi c’è sempre bisogno di persone serie ed amanti degli animali disposte a dare una mano.
Auguri a questo nuovo blog da me e dal mio micione Boris, il mio amore. Sono una volontaria e seguo una colonia a Firenze, e sono anche autrice di un libro dedicato alle donne e ai loro gatti, questo:
Spero che farete molta strada, perché ogni gatto merita amore, coccole, giochi e piccoli vizi….
Grazie Angela! sei molto gentile. Ogni tanto torna a trovarci e a commentarci…:-)
complimenti per il libro e un bacione a Boris..<3
Salve,
io ho appena adottato un gatto di circa 6 mesi. Adesso è spaventatissimo. Io gli ho messo la lettiera, una ciotola per l’acqua e una per il cibo, gli ho preparato una cuccetta nella quale è rimasto senza muoversi di un millimetro.
Ogni tanto fa le fusa ma non si schioda dalla sua posizione iniziale. Ho letto che per alcuni gatti di età adulta ci vogliono settimane prima che si abitui. Ho letto anche che non bisogna forzarlo. Che dire, vado di là e gli faccio delle carezze di tanto in tanto.
Si è vero, ad alcuni gatti occorre più tempo per fidarsi degli umani. Ed è altrettanto vero che la cosa migliore è NON forzarli mai. Lasciagli la lettiera, del cibo e una ciotolina dell’acqua vicino alla sua posizione. Ogni tanto vai ad accarezzarlo e parlagli dolcemente. Piano piano comincerà a fidarsi e ad esplorare il territorio..:-)
Ah, in questi primi giorni cerca di evitare rumori forti come ad esempio l’aspirapolvere o cose simili.
Un abbraccio e facci sapere!
Salve, il 1° luglio scorso la mia gattina di appena due anni è morta per un linfoma indotto dalla Felv (da cui era affetta già quando l’ho accolta a tre mesi di età). nonostante il mio amore incondizionato, i giochi , l’alimentazione di prima qualità, le cure e le attenzioni, non ho potuto salvarla e… la sua assenza mi spezza il cuore ogni singolo giorno.Se e quando sarà il momento, pensavo di adottare gatti adulti abbandonati perchè nessuno li vuole; ma se volessi prendere anche un cucciolo sarebbe meglio introdurli in casa tutti contemporaneam. per evitare lotte furiose? che ne pensate?
Ciao Silvia. Considera sempre che l’inserimento tra due gatti piccoli o tra un gatto piccolo grande e uno piccolo è sempre più facile rispetto all’ambientamento tra un gatto adulto ed un altro adulto. Detto questo, con un po’ di pazienza e affetto tutto è possibile. Se sei già intenzionata a prenderne due abbandonati io fossi in te li prenderei già fin da subito in coppia, magari facendoti dire dalle volontarie dei gattili quelli che vanno abbastanza d’accordo tra di loro. Facci sapere cosa hai deciso poi!!!
Salve a tutti, ho trovato questo sito molto completo e vorrei porvi una domanda!
Davanti a casa mia girava spesso un gatto adulto e a poco a poco abbiamo fatto amicizia perché ci trovavamo sempre allo stesso posto, sempre alla stessa ora e anche se con diffidenza alla fine il gatto si è fatto toccare.
Ieri l’ho trovato proprio davanti al mio uscio e l’ho fatto entrare in casa ma… il gatto ora rimase sempre sotto il mio letto e non esce di lì nemmeno per mangiare o per bere.
Mi sapete consigliare che cosa posso fare perché si abitui a me?
Mi piacerebbe che restasse ma se questa situazione gli comporta un tale stress emotivo forse per lui è un male… non saprei 🙁 Help!!
ciao Giulia. Dai tempo al micio. Non lo forzare ad uscire. Mettigli a disposizione vicino una ciotolina con acqua e croccantini, e magari anche la lettiera con un po’ di sabbietta. Piano piano, con i suoi tempi, prenderà fiducia. Facci sapere!
Ciao a tutti,
ho adottato Attila che aveva 2 anni e mezzo all’enpa nel 2000 .Rosso chiaro era bravo e molto socievole, ma mi accorsi che si fidava di me dopo che ero stata via 3 settimane da casa e al mio ritorno lui era cambiato.Questo perché a differenza di chi l’aveva abbonato , io ero sparita ma ero tornata da lui. È morto a dicembre 2013 dopo che ha combattuto un tumore al naso per 1 anno e mezzo con stupore dei veterinari che gli avevano dato pochi mesi di vita. Lui si fidava di me lo imboccavo mangiava anche se non aveva olfatto per farci piacere a volte . Era felice se suonava il citofono perché arrivava gente, aveva sempre da dire la sua e non si poteva sgridare mio figlio lui mi ringhiava ci manca, però adesso c’è Nemo che ha già 11 anni e ha già vissuto con una famiglia che ora non poteva più tenerlo per serie allergie.
È con noi da tre settimane si è ambientato subito simpatico coccolone, dorme dalla prima notte in fondo al letto di mamma e papà anche lui è rosso e bianco affettuoso noi felici lui idem speriamo che viva a lungo, ad ogni modo consiglio di prendere gatti adulti .
Salve, ho letto l’articolo. Se possibile mi farebbe piacere avere una sua opinione. Abbiamo adottato da una settimana un gatto di circa 7-8 mesi che un volontario della nostra zona aveva tolto dalla strada. Premetto che non l’abbiamo ancora portato dal vet perchè ci hanno detto che possiamo aspettare un po’ e pensavamo di farlo prima abituare a noi. Come ci hanno raccomandato, l’abbiamo messo in una stanza più “isolata”, in questo caso una veranda chiusa abitabile (con acqua, cibo e lettiera), in modo da fargli avere un luogo suo in cui si possa sentire al sicuro.Sembrava essersi ambientato benissimo (e in parte ancora lo sembra), però nel tardo pomeriggio inizia a diventare nervoso, miagola disperatamente e guarda spesso attraverso i vetri il cortile sottostante dove vi sono dei gatti. Continua a miagolare per tutta la notte, alcune volte in maniera quasi disperata, altre volte come se fosse triste, finchè non si rassegna e smette. Certe volte sentiamo um gatto/a che dal cortle gli risponde.Se noi gli parliamo si tranquillizza ma non sempre. Al mattino lo troviamo inizialmente nervoso, poi, pian piano, parlandogli dolcemente e stando un po’ con lui si calma. Perchè fa così? L’abbiamo tenuto troppo isolato e si sente solo? Percepisce che le gatte che sono in cortile sono in calore? Dobbiamo farlo visitare dal vet o è uno stress aggiuntivo che per ora sarebbe meglio evitare? Come ci dobbiamo comportare? Cosa possiamo fare per aiutarlo?
Salve Maria Cristina. la visita dal veterinario io proverei comunque a farla, lui potrebbe darvi delle indicazioni molto più specifiche e pertinenti di quanto non potrei fare io…diciamo che adesso è il momento di farlo vivere con voi e di fargli esplorare tutto il resto della casa. Consiglio anche di avere premura di adattare la vostra casa al suo arrivo, con cuccine calde, tiragraffi e tutti gli altri accorgimenti ambientali che rendono la casa a prova di micio. Qualora il comportamento dovesse persistere, anche dopo la sterilizzazione, forse è il caso di riparlarne…un caro abbraccio
Salve, grazie per l’articolo. Avrei bisogno di un consiglio. Abbiamo adottato un gatto di tre anni, sterilizzato, era un trovatello che mio fratello ha trovato per strada. Adesso non può più tenerlo e lo abbiamo preso noi. Durante il periodo che è rimasto con lui non è mai uscito di casa, se non con il giunzaglio. Ora è con noi da 8 giorni circa e sembra essersi ambientato molto bene, è coccolone e pacifico, però vuole tremendamente uscire. Noi vorremmo abituarlo pian piano a stare sia fuori che in casa (anche per evitere di avere la lettiera in casa), ma non sappiamo bene come fare, non vorrei che poi scappasse o non ritrovasse più la strada della nuova casa. Inoltre, come possiamo fare per farlo abituare a fare i suoi bisogni fuori anzichè nella lettiera? Grazie! 🙂
Ciao Valentina è fondamentale che quando il micio rientra voi gli facciate trovare qualcosa di buono e succulento da mangiare, in modo che lui associ il rientrare a casa con qualcosa di positivo. Una lettiera in casa io la terrei comunque. Se il micio avesse bisogno urgente di utilizzarla e la porta per uscire fosse chiusa ti farebbe i bisogni sul pavimento…mettigli una lettiera in casa in un luogo tranquillo. Di solito anche con la lettiera in casa a disposizione i gatti preferiscono sempre utilizzare la terra in giardino quindi non ci sarà bisogno di insegnargli niente. Un abbraccio!
Grazie per la risposta! Il micio si è adattato bene alla nuova casa e ora esce e rientra tranquillamente, anche se utilizza ancora la lettiera (ma meno frequentemente). E’ molto coccolone e bellissimo! 🙂 🙂
che bello! sono felice che vada tutto per il meglio! un grattino speciale al tuo micio!