“Il gatto non è una mucca “, è uno degli slogan più popolari del web, per sottolineare l’uso non appropriato del campanellino attaccato al collarino.
Come già ampiamente sottolineato infatti il rumore costante del campanellino irrita notevolmente il gatto, dotato di un udito finissimo molto più sensibile di quello umano e anche di quello del cane.
Tutto ciò si può tradurre anche con un esercizio di empatia: provate ad immaginare di avere voi un campanellino attaccato al collo e doverlo tenere giorno e notte. Scommetto che già dopo qualche ora ve lo togliereste in preda al mal di testa…
Ma i motivi per NON mettere MAI il campanellino attaccato al collare del gatto non finiscono qui.
Infatti c’è un’altra motivazione meno conosciuta ma ugualmente importante, questa volta di tipo psicologico.
I gatti infatti utilizzano come strategia principale di sopravvivenza quella di attraversare l’ambiente senza essere visti e sentiti…in pratica l’utilizzo della silenziosità fa parte del loro bagaglio genetico.
Il campanellino priva totalmente il gatto di questa sua possibilità, che lui sente come una caratteristica fondante del suo essere gatto.
Amare un gatto significa anche rispettare le sue esigenze etologiche.
Non trovate?
Insomma il gatto non è una mucca e non è neppure un tipo da campanelli attaccati al collo.