La paura è un’emozione fondamentale degli animali. Talmente fondamentale da essere considerata, fin dai tempi di Darwin, “primaria”.
La paura infatti ha avuto un ruolo evolutivo importantissimo: se noi esseri umani come specie non avessimo provato paura probabilmente non saremmo sopravvissuti. La paura infatti ci rende prudenti e ci fa evitare di sperimentare situazioni potenzialmente dannose.
Provare paura è una cosa naturale e la provano tutti gli animali, anche i gatti.
Purtroppo, a differenza di altri animali gestire la paura nel gatto non è affatto semplice. Il cane infatti è un animale molto più rassicurabile e tranquillizzabile. Un cane pauroso, solitamente, richiede affetto e vicinanza: ottenuto queste riesce a placare la sua emotività e a tornare sereno ad esplorare il mondo.
Per il gatto la cosa è molto diversa. Noi mammiferi siamo programmati geneticamente per offrire protezione ai membri della nostra specie richiedenti aiuto: l’attivazione avviene tra le altre cose attraverso i “neuroni specchio” e si concretizza attraverso comportamenti come la prossimità fisica e l’accudimento. Davanti ad un gatto che ha paura dunque siamo tentati di avvicinarci il più possibile, prenderlo in braccio rassicurarlo e sussurrargli all’orecchio che andrà tutto bene. NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO!
Con i gatti dobbiamo fare piazza pulita di ogni nostro istinto protettivo e materno. Nella mente di un gatto spaventato infatti vicinanza=pericolo. Per aiutarlo paradossalmente dobbiamo fare un passo indietro, ovvero, letteralmente, allontanarci da lui.
Un gatto in preda all’emozione della paura quindi NON deve:
- essere preso in braccio
- deve essere tenuto vicino a noi contro la sua volontà
Invece deve:
- essere lasciato assolutamente libero di fare quello che vuole
- essere lasciato libero di nascondersi dove e per quanto tempo ritiene necessario
- essere tranquillizzato solo attraverso la nostra voce e la nostra gestualità
Gattari ditemi: i vostri gatti sono paurosi? e se si, di cosa hanno maggiormente timore? Ad esempio la Sissi ha il terrore del campanello di casa mentre Ettore dell’aspirapolvere! 🙂